Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, si racconta: l’apprendistato a Milano, il trasferimento a Roma e l’arrivo della fama, il trionfo del pittore «unico e raro» che in quegli anni diventa mito vivente. Potenti uomini di chiesa gli commissionano opere sacre. Lui dipinge come nessuno prima: corpi e sguardi li trova nelle osterie, nei cantieri, tra i pescatori e i carrettieri. Trasforma la sua casa in un palcoscenico: nere le pareti e il soffitto, finestre e candele per creare giochi di luci, pedane rotanti per i modelli. Eppure la fama non spegnerà il suo carattere turbolento, né placherà il suo ingegno, così pieno di contrasti...