C’è un grande libro in cima a una collina, semiaperto, lascia intravedere un bagliore luminoso. Inizia così il viaggio del lettore attraverso immagini fantastiche, insolite e incantate, metafore visive di quella magia che si crea ogni volta che ci troviamo di fronte a una buona storia, catturati dall’energia di un libro. Ogni tappa del viaggio è uno scenario, ogni scenario ha per protagonista un libro. Immagini come enigmi, offerti al lettore affinché possa attribuirgli un significato, attingendo dal proprio mondo interiore.
L’artista Jungho Lee, noto come il Magritte coreano, rende omaggio ai libri e alla letteratura, al loro potere di trasportarci in mondi immaginari, dentro e fuori di noi. I libri sono laghi di stelle in cui pescare i propri sogni, cieli aperti dove il qui e l’altrove si confondono, case di pura luce, orizzonti d’acqua in cui specchiarsi. E, ancora, sono pezzi di torta da assaporare con calma, sono approdi sicuri, sono specchi di carta.
Tra immagini oniriche e metaforiche, questo libro dilata all’infinito l'immaginazione. Si può scegliere di leggerlo in sequenza, proprio come un viaggio iniziatico
che procede per tappe, ma anche aprendo una pagina a caso,
per accogliere l’ispirazione che ne deriva. I bambini saranno trascinati dalle immagini e ne cercheranno i significati nascosti,
chiedendosi quale meraviglioso mondo li attenda alla pagina successiva. Gli adulti potranno riconoscere
molteplici rifermenti letterari e artistici che ispirano l’opera di Jungho Lee: da Magritte
a Quint Buchholz, da Edward Hopper alla fotografia di Heinrich Kühn, da Chris Van Allsburg
alla fiaba di Cappuccetto Rosso.
Gli scenari enigmatici di Jungho Lee sono magistralmente accompagnati dai versi di Bernard Friot, brevi come aforismi, che offrono una sorprendente chiave interpretativa.