David e il suo migliore amico sono inseparabili e insieme si divertono moltissimo inventando canzoni, saltando nelle pozzanghere e scappando dalle api che ronzano tra i suoi fiori. Ma un giorno succede qualcosa di strano: un petalo si stacca dalla testa di David e rimane tra le dita del suo amico. Da quel momento, David non vuole più giocare, diventa triste e silenzioso. E una mattina, quando David arriva in classe e si toglie il berretto, tutti i suoi petali volano via come farfalle. Dove prima c’erano fiori, ora ci sono solo rametti secchi. Gli altri bambini gli stanno lontani, per paura di pungersi, ma non il suo amico del cuore. Lui vuole restituire a David tutti i suoi colori. Così ha un’idea. Ritaglia tanti fiori colorati da attaccare sulla testa di David. La paura sembra svanita: adesso anche tutti gli altri bambini vogliono preparare un fiore. Ora David è tornato come prima. Beh, non proprio… quasi. Ma può ricominciare a sorridere e giocare. Un giorno, spunta un fiore nuovo tra i capelli di David. Non uno di carta. Un fiore vero, bellissimo. E poi un altro e un altro ancora. Le api tornano a ronzargli tra i capelli. Il suo amico, però, continua a realizzare fiori di carta per lui: «Casomai ne avesse di nuovo bisogno. Ne ho una scatola piena. Per sicurezza. Perché David è il mio migliore amico. E io il suo».
Capita a tutti, anche ai bambini, di attraversare un periodo difficile, di sentirsi fragili, di perdere qualcosa o qualcuno di importante, di ammalarsi. Il bambino con i fiori nei capelli è una metafora potentissima di questa fragilità. E di quel piccolo miracolo chiamato amicizia, che ci fa ritrovare la luce anche nel buio più nero.