La vicenda di un cantastorie con le radici ben salde nel passato e i rami verso l’alto, a raccogliere il futuro.
È un albero millenario, quello dei Cento Cavalli. Silenzioso e fiero ha viaggiato tanto, anche se non si è mai mosso. Restando fermo, ha incontrato il mondo.
Nella sua lunga vita ha visto passare davanti a sé animali, uomini e donne, bambini, aerei, navi, insetti. Ha resistito a guerre, eruzioni, incendi, agli attacchi del tempo, delle intemperie e dell’uomo.
Le tavole si riempiono di decorazioni, forme, colori e stili diversi, che mutano di pari passo col tempo che scorre.
Il suo sguardo millenario ci racconta la Storia e le storie, smaschera le assurdità degli esseri umani, mostra un nuovo punto di vista sulle cose.
"Mi hanno chiamato albero dei Cento Cavalli perché dicono che un giorno una dama e cento cavalieri hanno trovato rifugio sotto le mie fronde durante una tempesta. Può essere, troppi e diversi son passati da qui, cavalli, principesse, rospi e ragni. Tutto ciò che nasce e vive e può spostarsi mi ha raccontato la sua storia. Restando fermo ho incontrato il mondo.
Tanto per dire: proprio adesso, in questo momento, anche tu e io ci siamo incontrati."