Un tempo a Maripura l’acqua non c’era, se non quella delle rare piogge. La gente era poverissima, gli orti miseri, il bestiame morente. Fino a quando, improvvisamente, la fonte iniziò a zampillare. Merito di Samina, una bambina speciale che aveva stretto un patto con Yaku, il grande Spirito creatore delle acque. Grazie al dono della fonte, tutti avrebbero potuto bere e usare l’acqua di giorno, ma mai di notte, per non disturbare i sogni dello Spirito. Chiunque si fosse impossessato dell’acqua nelle ore notturne, era destinato a perdere la cosa più preziosa che possedeva.
Così Maripura ebbe l’acqua, abbondante, fresca e buona. Nessuno la toccava di notte, per non rischiare di perdere ciò che aveva di più prezioso: il proprio gregge o i propri campi. E poi l’acqua del giorno bastava per tutti e la fonte era sempre colma. Finché una notte, mentre Maripura è immersa nell’oscurità, una figura circospetta e silenziosa giunge fino alla sorgente e riempie il suo otre. È Beliano, deciso a infrangere il patto...
La storia del paese di Maripura, della sua fonte ricevuta in dono dallo spirito dell’acqua, della piccola Samina e del perfido Beliano, che un giorno tentò di appropriarsi di quel tesoro.
Una fiaba moderna, con le atmosfere e i colori di un ’antica leggenda. Le parole di Chiara Carminati e le immagini di Pia Valentinis per raccontare l’importanza vitale dell’acqua, bene prezioso e diritto di tutti, e del rispetto che le dobbiamo.