Su una collina sorgeva la città di Mirabasso. Gli abitanti avevano la strana abitudine di guardarsi continuamente l’ombelico. Lo fissavano da mattina a sera: era il loro chiodo fisso. Distrarsi dall’ombelico e guardare altrove era un crimine.
Proprio sulla collina di fronte a Mirabasso, sorgeva la festosa cittadina di Altamira. Lì gli abitanti fissavano continuamente il cielo e questo infondeva loro grande allegria e speranza. Per cui camminavano con la testa e il collo piegati indietro. E mantenevano questa posizione in ogni occasione.
Inutile dirlo: tra Mirabasso e Altamira non correva buon sangue. Per gli abitanti di Mirabasso il modo di vivere di Altamira era inconcepibile; per Altamira invece il popolo di Mirabasso non riusciva proprio a godersi le gioie della vita. Le due città erano separate da un fiume, ma soprattutto dalle loro inconciliabili abitudini e visioni del mondo.
Di conflitti veri e propri tuttavia, non ce n’erano mai stati. Fino a quando un giorno arrivò la pioggia a Mirabasso. Cominciò a circolare voce secondo cui, per certo, erano stati i dirimpettai a inviare loro il maltempo, perché ad Altamira ancora brillava il sole. Un messaggero di Mirabasso intimò ad Altamira di ritirare subito le nuvole. Il popolo di Altamira si sentì offeso a morte. E così entrarono in guerra. Fecero fuoco, ma si verificò qualcosa che nessuno aveva previsto...